“IL CONFLITTO FAMIGLIARE”: QUANDO LE DIVERGENZE DIVENTANO UN’OPPORTUNITA’

da | Set 29, 2021

La famiglia è il primo luogo in cui facciamo esperienza del conflitto, a volte come spettatori a volte come protagonisti, a seconda della fase del ciclo di vita in cui ci troviamo.

E’ importante osservare come nelle relazioni intessute tra “generi” e “generazioni”, tra la famiglia in tutte le sue declinazioni*, ed il mondo esterno, ogni membro del sistema famigliare, sia esposto alla possibilità di esperire il conflitto in un ruolo diverso**.

La difficoltà nella gestione del “conflitto famigliare e non”, nasce prevalentemente dalla pressione che tendenze, bisogni e motivazioni fra loro contrastanti esercitano, tra le persone che direttamente o indirettamente si trovano in esso coinvolte.

Al fine di meglio comprendere e mitigare questa sensazione di pressione è però necessario provare a cambiare ottica.

Il conflitto, non nasce per “distruggere” famiglie e relazioni, ma per “salvarle” e questo gli antichi lo sapevano bene.

Se cerchiamo l’etimologia della parola “conflitto” scopriremo che questa deriva dal latino e nello specifico dal verbo “cum fligere”, che a seconda se inteso in senso intransitivo o transitivo, cambia significato, e può essere tradotto sia come “scontrare” che come “incontrare”.

Sarebbe quindi interessante, iniziare a pensare al conflitto come ad una porta che può proiettarci verso due scenari molto diversi fra loro e cioè verso “lo scontro” o verso “l’incontro” con l’altro, a noi scegliere verso quale scenario incamminarci, a noi trovarne il senso.

Se la nostra scelta sarà “scontrarci con l’altro”, il conflitto resterà un’esperienza distruttiva, frustrante, ma soprattutto fine a sé stessa, in cui faremo esperienza di estenuanti discussioni che si protrarranno per ore, giorni o mesi, in alcuni casi per anni. Tutto questo senza apparente possibilità di soluzione.

Se la nostra scelta sarà “incontrare l’altro” invece, il conflitto diventerà un’esperienza costruttiva, appagante, ma soprattutto non fine a sé stessa. Inizieremo a vedere in esso quell’opportunità per evolverci e per evolvere nella relazione, vi riconosceremo “la possibilità di crescere, confrontarci e collaborare non solo “con”, ma soprattutto “insieme” all’altro.

Il conflitto non ha una valenza positiva o negativa di per sé, ma la assume a seconda del modo in cui scegliamo più o meno consapevolmente di affrontarlo e risolverlo. E’ proprio grazie al conflitto che ogni membro della famiglia, è in grado di differenziarsi dall’altro, di stabilire i propri confini e delineare la propria identità.

Nel concreto quali sono i passi da intraprendere per riuscire ad intravedere nel conflitto un’opportunità, per imparare a gestirlo e risolverlo in modo positivo, affinché possa diventare per noi “incontro con l’altro”?

Il primo passo, quello più importante, consiste nel processo di “accettazione e normalizzazione del conflitto”.

Il conflitto non va combattuto, evitato, ignorato, ma bensì accettato, affrontato e risolto perché è un evento naturale, anzi quasi fisiologico, che ciclicamente esperiamo in tutti i tipi di relazione che intraprendiamo durante la nostra esistenza.

Anche il conflitto più “aspro” ed apparentemente irrisolvibile, se affrontato “consapevolmente” può promuovere un confronto autentico fra i membri del sistema famigliare e non.

Imparare a riconoscere i bisogni dell’altro e comprenderne le motivazioni, è un’esperienza indispensabile per individuare soluzioni “condivise e condivisibili” ai problemi.

Ammettere a noi stessi di non riuscire ad accettare, affrontare, gestire o risolvere il conflitto e chiedere aiuto ad un professionista, ci offre la possibilità di cambiare e migliorare la nostra condizione attuale.

*(d’origine, nucleare, monoparentale, omosessuale, ricostituita, adottiva, ospitante ecc.)

**(a volte come partner, a volte come genitore, a volte come figlio e così via discorrendo).

Dott.ssa Francesca Galletti
Dott.ssa Francesca Galletti

Sono la Dottoressa Francesca Galletti, Psicologa e Psicoterapeuta Familiare.
Nella mia attività di psicologa svolgo un servizio di consulenza psicologica e psicoterapia per adulti, coppie e famiglie.