Gli “SCHELETRI NELL’ARMADIO”: le storie nascoste che abitano le famiglie

da | Ott 25, 2025

Nella vita di ogni persona e di ogni famiglia esistono spazi che non vengono mostrati.
Li chiamiamo “armadi”. Dentro, spesso, ci sono “scheletri”: ricordi, segreti, trasgressioni, bugie, esperienze dolorose o credenze difficili da raccontare. Sono parti della storia che nessuno nomina, ma che continuano a influenzare la vita quotidiana.

Ogni sistema familiare costruisce nel tempo un proprio modo di gestire ciò che è difficile o scomodo da affrontare.
Alcune famiglie scelgono il silenzio come forma di protezione; altre trasformano il dolore in regole implicite, ruoli rigidi o confini troppo stretti o troppo aperti.

Gli scheletri non sono solo memorie individuali. Col tempo diventano parte della struttura relazionale della famiglia, che funziona come un organismo vivente.
Sono le storie non dette che determinano equilibri, alleanze e distanze.

Un figlio che porta il peso di un segreto familiare, una coppia che non parla di un lutto mai elaborato, una madre che protegge tutti dal dolore diventando il centro silenzioso del sistema: ogni membro si adatta per mantenere la stabilità del gruppo.
Ma ciò che viene nascosto non scompare: si trasmette attraverso comportamenti, ruoli ed emozioni.

L’armadio come luogo del non detto

L’armadio rappresenta il luogo del non detto. Ciò che non si può nominare crea distanza tra le persone.
Quando un segreto o una ferita restano chiusi, la famiglia si organizza intorno a quella chiusura.
Si sviluppano modelli relazionali che servono a evitare l’argomento: silenzi, ironie, iperprotezione, conflitti apparenti che nascondono paure più profonde.

In questi casi, il sintomo non appartiene mai solo al singolo: è la voce di un sistema che cerca equilibrio.

La terapia come spazio di riorganizzazione

Il lavoro terapeutico aiuta la famiglia, le coppie e l’individuo ad aprire quell’armadio.
Non per rivangare il passato, ma per riorganizzare e dare struttura a ciò che l’ha persa o non l’ha mai avuta, per ridefinire confini e restituire libertà ai legami.

Quando il terapeuta invita a guardare dentro l’armadio, offre nuove possibilità di comunicazione.
Ogni parola detta rompe un silenzio, ridisegna una relazione e permette ai membri del sistema di incontrarsi in modo nuovo.
Il terapeuta lavora sulla struttura familiare, creando spazi dove ciò che è stato nascosto può trovare voce senza compromettere l’equilibrio del sistema, ma rafforzandolo.

Dalla segretezza alla connessione

Quando una famiglia inizia a parlare dei propri scheletri, le relazioni diventano più autentiche.
Il segreto perde potere, il dolore trova un posto, ciò che prima divideva ora può unire.

Non si tratta di eliminare il passato, ma di integrarlo nella storia condivisa.
Una famiglia che accoglie le proprie ombre diventa più flessibile, più viva e più capace di sostenere il cambiamento.

Ogni armadio chiuso è un invito a guardare insieme ciò che spaventa.
Ogni scheletro è un’opportunità per riscrivere la trama delle relazioni.

La salute di un sistema familiare non dipende dall’assenza di conflitti o segreti, ma dalla capacità di parlarne, riconoscerli e trasformarli in legami più autentici.

Affidarsi ad un professionista della salute mentale è un atto di cura verso sé stessi: significa dare voce a ciò che pesa e aprire la strada a trasformazioni profonde e autentiche.

Dott.ssa Francesca Galletti
Dott.ssa Francesca Galletti

Sono la Dottoressa Francesca Galletti, Psicologa e Psicoterapeuta Familiare.
Nella mia attività di psicologa svolgo un servizio di consulenza psicologica e psicoterapia per adulti, coppie e famiglie.